AUGUSTA – I sintomi possono essere molteplici ed evidenti, ma possono anche non manifestarsi. Ecco perché fare prevenzione, anche a partire dalla giovane età, è vitale per sconfiggere la malattia sul nascere. Il riferimento è al male innominabile, il cancro, che può aggredire l’apparato genitale maschile, soprattutto la prostata, organo esclusivamente maschile, che gli uomini, in genere, tengono in conto quando avvertono fastidi nella minzione o nella copula, ignorando che il tumore può anche non dare alcun sintomo.
Occorre, quindi, sottoporsi a visite periodiche, recandosi dal medico specialista, mettendo da parte sentimenti di ritrosia, soprattutto da noi, nel Sud, dove si registra una maggiore incidenza delle morti per tumore alla prostata, rispetto al nord dove c’è una maggiore diffusione di visite mediche preventive. Tra i fattori di rischio ci sono l’ereditarietà, l’appartenenza a determinati gruppi etnici, ma anche lo stile di vita, intendendo non solo l’attività fisica, ma anche e soprattutto i cibi che si assumono, le sigarette che si fumano.
Le raccomandazioni a condurre un sano stile di vita e l’esortazione a prevenire sono state caldeggiate, sabato 30, durante la dotta, interessante e utile conferenza dei medici siracusani Giovanni Raddino e Mario Lazzaro nella sala dell’associazione filantropica “Umberto I” a ridosso della piazza Duomo, prima tappa del “Percorso azzurro” ideato e organizzato, in collaborazione con Mimmo Di Franco, presidente dell’associazione locale, dalla sede augustana della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), non nuova a iniziative che mirano a formare una coscienza medica informata, che punta alla prevenzione sia per le donne, come è stato fatto negli anni scorsi con la programmazione del “mese rosa”, sia per gli uomini, con il “percorso azzurro” appunto, appena avviato.
Un percorso che il prossimo anno sarà potenziato, come ha precisato Lina Siracusa che, in assenza del presidente provinciale Claudio Castobello, ha porto i saluti della Lilt. Lazzaro, direttore generale Lilt, ha sottolineato che lo scopo è proprio quello di “aggredire la malattia quando ancora non è andata in giro nel nostro corpo“, aggiungendo che “è deludente constatare che in una regione come la Sicilia lo screening è attestato al 12 per cento mentre in una regione come l’Emilia Romagna siamo al 67 per cento: è il momento di fare il salto di qualità”.
Poi Raddino ha esposto una interessante e approfondita relazione specialistica sulle tipologie di tumori che possono colpire l’apparato genitale maschile aggiungendo, altresì, che “il microbiota (quell’insieme di comunità di batteri che l’uomo ha all’interno del proprio intestino, ndr) da qui a dieci anni rivoluzionerà tutte le nostre conoscenze nel campo medico sia nell’ambito della diagnostica che delle terapie”.
Durante la conferenza è stato evidenziato che la Lilt si impegna quotidianamente nelle attività rivolte alla prevenzione per tutto l’anno, e anche sul tema dei tumori maschili sarebbe importante fare maggiore opera di informazione soprattutto nelle nelle scuole, anche per superare pregiudizi e atteggiamenti di ritrosia da parte degli uomini e soprattutto dei ragazzi che devono prendere consapevolezza che le visite mediche per la prevenzione oncologica sono importantissime perché le patologie tumorali possono coinvolgere anche i giovanissimi. Moderatrice dell’iniziativa la giornalista Cecilia Casole, che ha illustrato la carriera professionale dei due relatori.
Fonte: la Gazzetta Augustana